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Caro Affitti in Friuli Venezia Giulia: Come Funziona il Canone Concordato e Quali Sono i Vantaggi per Inquilini e Proprietari

Alessandro PIcerni leader IA in fvg

Caro Affitti in Friuli Venezia Giulia: Come Funziona il Canone Concordato e Quali Sono i Vantaggi per Inquilini e Proprietari

Alessandro PIcerni leader IA in fvg

Canone concordato FVG: guida 2025 – come funziona il 3+2, vantaggi, requisiti e quando conviene (Monfalcone, Gorizia, Grado)

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INTRO

In questa guida spieghiamo in modo chiaro come funziona il canone concordato in Friuli Venezia Giulia (FVG): cos’è, quando conviene rispetto al canone libero e agli affitti brevi, come si calcola il canone secondo gli accordi territoriali, quali documenti servono e quali errori evitare. Ci concentreremo sul territorio di Monfalcone, Gorizia, Grado e dintorni.

Cos’è il canone concordato (in breve)

  • È una forma di locazione a canone calmierato definita dagli “accordi territoriali”, sottoscritti dalle associazioni di categoria e i Comuni.
  • Il canone si calcola all’interno di fasce predefinite, in base a zona, caratteristiche dell’immobile e dotazioni.
  • La tipologia più diffusa è il “3+2”: durata minima 3 anni con rinnovo automatico di 2, salvo disdetta nei termini.

Perché può convenire nel 2025

Vediamo i motivi per cui questa opzione potrebbe essere utile per la tua situazione:

Più stabilità contrattuale rispetto al canone libero, con minore turnover.

Più attrattiva per gli inquilini grazie al canone accessibile e alla domanda elevata nelle zone a forte occupazione (es. Monfalcone e asse industriale).

Possibili vantaggi fiscali e locali grazie ad aliquote agevolate (es. cedolare secca) e, in molti Comuni, a riduzioni dei tributi locali; è comunque necessario verificare le delibere aggiornate.

Migliore immagine e maggiore tutela grazie all’uso di modelli contrattuali standard e all’attestazione di rispondenza, che riducono il contenzioso.

Concordato vs canone libero vs affitti brevi (2025)

Dopo aver chiarito perché il canone concordato può convenire nel 2025, ecco un confronto pratico con canone libero e affitti brevi per scegliere la soluzione più adatta al tuo immobile in FVG.

Il canone libero (4+4) offre la massima flessibilità sul prezzo, ma comporta maggiore volatilità e rischio di sfitto; è indicato soprattutto in aree premium con domanda forte e stabile.

Il canone concordato (3+2) prevede un canone in genere inferiore al libero, ma amplia la platea di inquilini affidabili e consente potenziali agevolazioni; è la scelta tipica per un orizzonte medio-lungo.

Gli affitti brevi possono garantire rendimenti più alti, ma richiedono gestione attiva, presentano stagionalità marcata (es. Grado), costi operativi superiori e rischio normativo; funzionano bene per immobili a vocazione turistica con gestione professionale strutturata.

Requisiti e documenti necessari

Per passare dalla teoria alla firma, ecco i requisiti e i documenti indispensabili per un 3+2 a canone concordato in FVG:

Verifica l’accordo territoriale vigente nel Comune (es. Monfalcone, Gorizia, Grado) per fasce, criteri e dotazioni.

Richiedi l’attestazione di rispondenza alle associazioni firmatarie per certificare la conformità di contratto e canone.

Prepara l’APE dell’immobile secondo gli obblighi in vigore.

Registra il contratto all’Agenzia delle Entrate entro i termini, scegliendo il regime fiscale più adatto (es. cedolare secca).

Predisponi un dossier dell’immobile con planimetria, dati catastali, dotazioni e lavori eseguiti.

Come si calcola il canone (schema pratico)

Dopo aver raccolto i documenti, ecco come calcolare il canone concordato in pratica:

Individua zona e fascia previste dall’accordo territoriale del Comune.

Valuta caratteristiche e dotazioni (ascensore, riscaldamento, stato manutentivo, pertinenze).

Applica i coefficienti dell’accordo e ricava il canone annuo nella forbice consentita.

Ottieni l’attestazione di rispondenza: è il “via libera” che evita contestazioni e abilita i benefici del concordato.

Verifica durata e condizioni (3+2, cauzione, ripartizione oneri, eventuali aggiornamenti); con cedolare secca di norma si rinuncia agli adeguamenti.

Durata, rinnovo e recesso

Definite le condizioni economiche, ecco le regole essenziali su durata, rinnovo e recesso nei 3+2 a canone concordato:

Durata: 3 anni con rinnovo automatico di 2, salvo disdetta nei termini.

Recesso dell’inquilino: con preavviso (es. 3 mesi) per gravi motivi, secondo quanto previsto in contratto.

Disdetta del locatore: possibile solo nei casi previsti dalla legge, con preavviso nei tempi stabiliti.

Deposito cauzionale: fino a 3 mensilità, salvo patti diversi nel rispetto della normativa.

Aggiornamenti del canone (ISTAT) e tasse

Una volta fissate le clausole economiche, ecco come orientarsi su adeguamenti ISTAT e regime fiscal:

Gli aggiornamenti del canone seguono le regole dell’accordo territoriale; con la cedolare secca, di solito si rinuncia agli adeguamenti.

Per le tasse, scegli insieme al tuo consulente il regime più conveniente — cedolare secca o IRPEF ordinaria — in base al tuo profilo.

Esempio con OkCasaWeb (A Monfalcone)

Si tratta di un trilocale di 70 m² in zona semicentrale, in buono stato e senza ascensore, ubicato in un contesto con servizi e collegamenti comodi verso l’asse industriale. In fase di valutazione abbiamo considerato tre strade: canone libero, canone concordato e affitti brevi. Il canone libero avrebbe consentito un prezzo teoricamente più alto, ma con maggiore rischio di sfitto, tempi di rilocazione meno prevedibili e turnover più frequente. L’ipotesi affitti brevi è stata scartata per la stagionalità marcata della domanda e per l’impegno gestionale (pulizie, check-in, extra costi operativi) non in linea con le esigenze del proprietario.

Con il canone concordato (3+2) il valore di locazione è stato leggermente inferiore, ma la locazione è risultata più rapida, il profilo dell’inquilino più stabile, e l’operatività quotidiana decisamente più semplice. Inoltre, l’attestazione di rispondenza e l’utilizzo del modello contrattuale standard hanno ridotto il rischio di contestazioni. Il risultato è un reddito netto più prevedibile, con meno vuoti e meno contenziosi: per questo il proprietario ha scelto il 3+2 a canone concordato, beneficiando anche delle agevoliazioni locali disponibili e di una pianificazione fiscale più lineare.

FAQ

  • Canone concordato o contratto transitorio? → Il transitorio (6-18 mesi) serve per esigenze temporanee documentate; il concordato è per medio-lungo periodo (3+2).
  • Posso fare canone concordato per studenti? → Esistono modelli specifici per studenti universitari, sempre basati sugli accordi territoriali.
  • Come funziona l’aggiornamento ISTAT? → Dipende dall’accordo; con cedolare secca si rinuncia agli aggiornamenti.
  • E se nel mio Comune non c’è accordo territoriale? → Contatta le associazioni firmatarie per verificare l’ambito territoriale applicabile e le prassi aggiornate.
  • È obbligatoria l’attestazione? → È fortemente consigliata e richiesta per beneficiare dei vantaggi legati al concordato; evita contestazioni sul canone.

Checklist prima di firmare

  1. Verifica: esiste un accordo territoriale aggiornato nel Comune?
  2. Calcolo: definisci la fascia corretta e i coefficienti applicabili.
  3. Documenti: predisponi APE, planimetria, dati catastali, elenco dotazioni.
  4. Attestazione: ottieni la rispondenza dalle associazioni firmatarie.
  5. Contratto: usa il modello aggiornato (3+2), definisci oneri a carico inquilino/locatore, cauzione e opzioni fiscali.
  6. Registrazione: invia il contratto entro i termini, scegliendo il regime fiscale più conveniente con il tuo consulente.

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03.06.2025

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