
Alessandro PIcerni leader IA in fvg
Alessandro PIcerni leader IA in fvg
Capire quando spetta l’IVA agevolata e come documentarla è fondamentale se stai programmando lavori nella tua abitazione principale. In questa guida semplice e pratica vediamo quando si applica l’IVA 10%, quando resta il 22%, in quali casi particolari si può arrivare al 4% e quali documenti servono per non avere contestazioni, in continuità con le agevolazioni ristrutturazione 2025.
Se vuoi sfruttare davvero l’IVA agevolata per ristrutturazione prima casa, conviene che sia l’impresa a fornire e installare i materiali all’interno del proprio appalto.
Per approfondire requisiti e casi pratici dell’IVA al 4% sulla prima casa quando compri da impresa, leggi: IVA 4% prima casa: requisiti e casi pratici.
Per alcuni prodotti (i cosiddetti beni significativi) l’IVA 10% non si applica all’intero costo del bene, ma solo fino a concorrenza del valore di manodopera e altri materiali; la parte eccedente resta al 22%.
Rifacimento bagno in prima casa: appalto totale 6.000 € di cui 3.500 € bene significativo (sanitari+rubinetteria) e 2.500 € manodopera/altro. L’IVA 10% si applica a 2.500 € del bene (pari alla manodopera/altro); i restanti 1.000 € vanno al 22%. L’intera prestazione dell’impresa resta al 10%.
L’IVA 4% è eccezionale: riguarda di norma la prima casa di nuova costruzione (o ampliamento assimilato) e alcuni casi specifici per soggetti con disabilità. Nelle semplici ristrutturazioni la regola resta l’IVA 10% sulle prestazioni dell’impresa, con le regole sui beni significativi.
Tip: chiedi che in preventivo e fattura siano distinti manodopera, beni significativi e materiali di consumo. Evita voci “tutto compreso”.
L’IVA agevolata agisce sul prezzo in fattura; le agevolazioni ristrutturazione 2025 operano in dichiarazione (detrazioni). Possono coesistere: paghi meno in fattura e recuperi una quota tramite bonus, se spettante.
Vedi anche: Bonus ristrutturazione bagno 2025 · Incentivi fiscali 2025
Solo se l’impresa li fornisce e installa come parte dell’appalto. Diversamente, il negozio applica 22%.
Sulla prestazione dell’impresa sì. Per i beni significativi si applica il meccanismo 10%/22% in base al valore della manodopera e degli altri materiali.
Per nuova costruzione prima casa (o ampliamento assimilato) e altri casi specifici previsti dalla legge. Nelle ristrutturazioni ordinarie di solito no.
Dal 2025 hai due anni per adeguarti ai requisiti (ad es. vendere l’eventuale altra abitazione agevolata) senza decadere dalle agevolazioni. Qui trovi spiegazioni chiare ed esempi pratici: Due anni di tempo per mantenere i requisiti di prima casa.
Sì, in molti casi è possibile, ma servono attenzione a residenza, tempi e contratto di locazione. Leggi la guida completa con esempi pratici: Affittare la prima casa senza perdere le agevolazioni fiscali.
In sintesi
L’IVA per ristrutturazione prima casa è di norma al 10% sulle prestazioni dell’impresa; per i beni significativi il 10% vale solo fino alla manodopera/altro, la parte residua è al 22%. Il 4% è residuale (nuova costruzione prima casa). Documentazione chiara e pagamenti tracciabili ti permettono di abbinare IVA agevolata e agevolazioni ristrutturazione 2025.
08.29.2025
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