Alessandro Picerni leader IA in fvg

Alessandro Picerni leader IA in fvg
di Picerni Alessandro – Esperto immobiliare e CEO di OkCasaWeb
Secondo i nuovi dati pubblicati da Eurostat nel novembre 2025, il rapporto tra PIL e tasse in Italia ha raggiunto il 42,5%, in aumento rispetto all’anno precedente e sopra la media UE del 40,4%. Ciò significa che per ogni 100 euro di ricchezza prodotta, oltre 42 euro vengono assorbiti dallo Stato sotto forma di imposte e contributi. Un dato che incide direttamente sulla capacità delle famiglie di comprare casa e sulla redditività degli investimenti immobiliari.
I dati Eurostat mostrano un’Europa spaccata in due. Da un lato i Paesi del Nord, con tassazione alta ma servizi pubblici efficienti; dall’altro quelli del Sud e dell’Est, dove un prelievo più basso non sempre genera crescita economica. La Danimarca guida la classifica con il 45,8%, seguita da Francia e Belgio. L’Italia, invece, presenta un mix di alta tassazione e crescita debole: il PIL reale è cresciuto solo dell’1,3% nel 2025, mentre il gettito fiscale è salito del 4,2%.
In sintesi: le tasse crescono più del PIL, riducendo reddito disponibile, risparmio e domanda abitativa.
Secondo Banca d’Italia, il reddito medio disponibile è cresciuto del 2% nel 2025, ma l’inflazione e la pressione fiscale hanno annullato il potere d’acquisto reale. Chi vuole comprare casa si trova davanti a mutui più selettivi, imposte più onerose e banche attente alla stabilità del reddito.
Molti rinviano l’acquisto o scelgono formule come Rent to Buy o l’acquisto condiviso, per gestire meglio la spesa.
Le imposte legate alla proprietà immobiliare (IMU, registro, ipotecarie, catastali, cedolare secca) rappresentano il 10–12% del valore di un immobile lungo il suo ciclo di vita. In Germania e Spagna si ferma al 6–8%. Con la riapertura del dossier della riforma catastale 2025, il governo punta ad aggiornare i valori immobiliari alle quotazioni reali di mercato, ma il rischio è un aumento del gettito IMU.
La discesa dei tassi BCE nel secondo semestre 2025 ha ridato fiato al mercato, ma la pressione fiscale elevata continua a penalizzare l’accesso al credito. Le famiglie scelgono immobili più piccoli o si spostano in aree periferiche, dove tasse e prezzi sono più bassi.
Milano resta il cuore del mercato immobiliare italiano: prezzo medio 5.400 €/mq, con punte oltre 10.000 nelle zone centrali. Venezia e Verona offrono equilibrio tra rendita e qualità della vita, mentre il Friuli Venezia Giulia — con città come Monfalcone, Gradisca d’Isonzo, Villesse e Cormons — garantisce convenienza e rendimenti fino al 7%.
Con OkCasaWeb analizziamo l’impatto delle tasse sul tuo immobile e ti aiutiamo a ottimizzare la strategia di vendita o investimento in base ai trend economici reali.
A cura di Picerni Alessandro – CEO & Founder OkCasaWeb – Blogger immobiliare professionista
Nota metodologica. Analisi basata sui dati Eurostat, Istat e Banca d’Italia (novembre 2025), elaborati dall’Ufficio Studi OkCasaWeb. Le informazioni sono state verificate e aggiornate in base ai trend fiscali e immobiliari più recenti.
11.06.2025
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