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CORONAVIRUS NELL’ IMMOBILIARE – COSA STA SUCCEDENDO AL MERCATO?

CORONAVIRUS NELL’ IMMOBILIARE – COSA STA SUCCEDENDO AL MERCATO?

Forse ai nostri nipoti questo periodo storico così particolare sarà raccontato sui libri di storia, ma noi adesso non vediamo l’ora che resti solo un brutto ricordo.

L’emergenza Coronavirus che sta colpendo tutto il mondo purtroppo non sta causando danni solo sotto il profilo sanitario, ma anche sotto quello economico mettendo in ginocchio molte piccole e grandi aziende.

La situazione critica per molti paesi ha portato i governi a prendere dettagliate misure emanando decreti che stanno portando molti imprenditori con l’acqua alla gola e che ogni giorno si chiedono quando e come potranno rialzarsi.

Anche la sezione immobiliare sta facendo i conti con la diffusione del virus e quello che ci si aspetta ora è sicuramente un freno nella crescita dei prezzi nel settore residenziale. E se vi dicessi che in tutto ciò non c’è niente di negativo?

Parlando di prezzi immobiliari del nostro paese lo scorso anno si è registrato un aumento dello 0,1% mentre, a termine di questo periodo, si prevede lo 0,5%; chi ci guadagnerà saranno le regioni più dinamiche che vedranno bassi costi di finanziamento e una conseguente maggiore accessibilità economica.

L’epidemia sta avendo un impatto negativo nei mercati di Cina e di altri paesi del mondo e potrebbe portare ad una crescita al ribasso pari allo 0,4% per il 2020 del PIL italiano con una conseguente ripresa limitata dei prezzi delle abitazioni. Resta fermo il problema della disoccupazione; questo fenomeno continuerà a soppesare sulla crescita del reddito delle famiglie.

TASSI DI INTERESSE BASSI + RAPPORTO PREZZO/REDDITO = SOSTENTAMENTO DOMANDA ABITAZIONI SUFFICIENTE NELLE REGIONI PIU’ DINAMICHE

La Banca Centrale Europea inevitabilmente cercherà delle misure adatte a sostegno dell’economia. Anche per la situazione dei mutui si conferma la paura del contagio; con l’andamento attuale dei tassi di interesse aprire un mutuo potrebbe non essere mai stato così facile.

L’Euribor a 1 mese registra un – 0,488%, mentre il tasso Eurirs a 10 anni  – 0,16%; queste percentuali ai minimi storici hanno un impatto determinate sulle somme a disposizione di chi decide di avvalersi di un mutuo a tasso fisso o sta considerando una surroga, in quanto l’importo delle rate da pagare verrebbero proposte a condizioni migliori. Anche per i possessori di mutui a tasso variabile la rata potrebbe diminuire facilmente.

Tra le misure prese dal governo italiano in questa situazione di emergenza, troviamo un decreto che introduce la sospensione delle rate del mutuo fino ad un massimo di 18 mesi.

Nello specifico, a seconda se si tratti di tasso fisso o variabile, la parte di quota interesse viene pagata dal Fondo di Solidarietà per i mutui, restando a carico dell’intestatario la parte di capitale e di interessi derivante dallo spread dopo il congelamento. Ovviamente la sospensione delle rate comporta un allungamento del piano di ammortamento.

I requisiti per usufruire del congelamento delle rate sono:

  • Si deve trattare di mutuo su prima casa
  • La sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro deve avere durata minima di 30 giorni
  • Il capitale residuo del mutuo non deve superare i 250.000€
  • Il mutuo deve essere stato stipulato da più di un anno
  • L’ISEE non deve superare i 30.000€  

E’ presente un modulo online al link https://www.consap.it/fondi-di-solidarieta/fondo-di-solidariet%C3%A0-per-i-mutui-per-lacquisto-della-prima-casa/ da consegnare alla propria banca insieme alla documentazione che confermi i requisiti previsti.

STAY TUNED WITH RE/MAX OK

03.09.2020

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